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Inter: ecco qual è il segreto di Bisseck
Il difensore dell’Inter Yann Aurel Bisseck ha raccontato qualche retroscena sulla sua giovane carriera.
Yann Bisseck ha parlato un po’ di sé nell’ambito del Matchday Programme pubblicato sul sito ufficiale dell’Inter. “Nei quarti di finale contro il Brasile nel Mondiale con l’Under17 con la Germania, c’erano circa 80.000 persone allo stadio. Quella è stata la prima volta nella mia carriera in cui ho pensato ‘Cavolo, qui è dove una carriera nel calcio può portarmi’. Mi ha dato una carica enorme, tanto che qualche settimana dopo ho fatto il mio esordio da professionista: quella partita mi aveva preparato per questo momento”.
La festa Scudetto sul bus
“È una delle poche cose che posso dire di non aver mai visto in vita mia, e non mi capita spesso. Un’esperienza fantastica, con tutta la città nerazzurra. Non ho molte parole per descrivere quei momenti vissuti dal bus. Tutte le volte che riguardo le foto e i video mi sbalordisco ancora”.
Il suo primo goal in nerazzurro
“La prima rete? Mi piace fare gol. Il primo con l’Inter è stato bellissimo, a San Siro con tutti i tifosi a gridare il mio nome, tutti quanti in un’esplosione di gioia e poi tutti i compagni di squadra attorno, felicissimi per me. Una sensazione fantastica. È stato un momento surreale. Dopo la fine della partita, quando tutti si congratulano con te, è lì che realizzi di aver fatto qualcosa di speciale”.
Due curiosità
“So a chi piace sfidarmi: Denzel Dumfries. Quando siamo in squadra insieme in allenamento mi spinge sempre a fare di più. Per me è come un fratello maggiore. Una leggenda interista da sfidare? Se dovessi sceglierei sicuramente Diego Milito. Come mi carico per una sfida? Entro in campo e cerco di divertirmi. Voglio giocare sempre al massimo, per questo ci metto il massimo impegno”.
Il segreto
“A volte mi rendo conto che il mio odio verso la sconfitta è più forte della gioia che provo nella vittoria, ecco perché preferisco vincere. Ogni atleta credo abbia il desiderio di vincere: se sei un atleta la mentalità vincente fa già parte di te, ci cresci”.
La sua crescita
“Aver vinto lo Scudetto alla mia prima stagione è stata una cosa fantastica. Ho imparato molto sul campo d’allenamento, e anche al di fuori. Sono cresciuto sia come persona che come giocatore, in modo particolare nella consapevolezza tattica. Per me nel calcio è fondamentale divertirsi. È importante mantenere la stessa passione, andare in campo con il cuore, come le prime volte”.
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