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Zanetti: “Mi colpì una cosa del giovane Lautaro, dobbiamo difendere quanto fatto, arrivate chiamate per i nostri giocatori”
Il vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti ha parlato a tutto tondo della straordinaria annata dei nerazzurri.
Javier Zanetti ieri sera è stato ospite negli studi di DAZN per parlare della stagione dell’Inter e del futuro del club. “C’è stato un momento di difficoltà per tutti perché i risultati non arrivavano. Qual è stata la svolta? Essere arrivati in finale era un grande traguardo, doveva vincere facile il City ma per come si è svolta la partita potevi anche vincerla ed è rimasto un rammarico. Da lì la consapevolezza di essere una squadra forte che poteva combattere per traguardi importanti”.
La scoperta di Thuram
“Bravi Piero e Baccin, che lo seguivano da tempo, lo abbiamo aspettato perché avevamo fiducia dopo l’infortunio al ginocchio. Non era facile adattarsi, lui si è adattato subito, ha trovato feeling con Lautaro subito ed è stato determinante”.
Sul capitano
“Lautaro è contento all’Inter, sta bene la sua famiglia, il ruolo di capitano lo ha fatto in maniera esemplare. Noi quando Milito lavorava nel Racing lo seguivamo e Diego mi diceva sempre che era forte, aveva 19 anni e mi ha sorpreso con una tripletta. Era contento dei tre gol ma non della prestazione e uno che dice così pensi che ha qualcosa che fa riflettere. Era quasi certo che stava per andare all’Atletico. Un giorno mi ha chiamato il procuratore e ci hanno detto che potevamo parlarne. Sono venuti a Milano, poi Piero è andato in Argentina. Di lui mi piace che si è migliorato ogni anno e adesso ha una maturità che ne fa un punto di riferimento”.
Come migliorare
“Lavorando nella stessa maniera, abbiamo vinto un campionato importante, ma dobbiamo difendere quello che abbiamo vinto, i presupposti ci sono. C’è un gruppo umano importante”.
La distanza con le big europee
“Se guardi la finale di Champions League sembra che non ci sia ma il gap c’è. Con la Premier ad oggi non si può competere ma per sfida dobbiamo trovare giocatori funzionali per il mister, che sappiano mettersi la maglia dell’Inter, che vive di pressioni e obiettivi. Quello che abbiamo preso ci hanno dato ragione e speriamo che quelli che arriveranno arricchiscano la squadra”.
Attaccamento ai colori
“Lautaro è con noi da sei anni. Bastoni, Dimarco, Barella, se li senti parlare si identificano con i nostri valori e mi piacerebbe potessero fare una lunga carriera con noi ma oggi è difficile. E quando hai grandi giocatori le altre squadre arrivano, poi sta a un giocatore decidere se andare o meno anche di fronte a grosse offerte”.
Nerazzurri ambiti
“Sono arrivate tantissime chiamate, sono giocatori che hanno fatto una stagione straordinaria ed è normale arrivino. Ma la tranquillità è che sono tutti felici di restare. L’anno prossimo abbiamo tante partite tra Champions League, Mondiale per Club e scudetto, sarà impegnativo e intenso, dobbiamo fare una squadra competitiva”.
Il ciclo
“L’anno prossimo avremo tanti impegni. Noi non dobbiamo aprire un ciclo, è iniziato con Conte e abbiamo vinto tanto da allora, abbiamo fatto anche la finale di Europa League e Champions League. La squadra è competitiva, siamo stati bravi a sostituire i giocatori importanti che sono partiti e la squadra è rimasta competitiva”.
Lo scudetto appena conquistato
“La seconda stella, la vittoria nel derby, il percorso: stavano aspettando di festeggiare, giusto così: è una delle pagine più importanti del club anche se ora i ragazzi non si rendono conto”.
Le rivelazioni
“Mi ha sorpreso Carlos Augusto, non lo conoscevo tanto. Fisicamente, è molto intelligente, può giocare in diversi ruoli. Ho apprezzato presenza e personalità. Darmian ovunque lo metti ha un rendimento sempre molto alto. Frattesi ha dimostrato di voler spaccare tutto ogni volta che entrava lo ha dimostrato”.
Considerazioni finali
“Lautaro sarà capitano anche l’anno prossimo, si può stare tranquilli. Lo ha detto anche lui. Il sogno? Alzare una Champions League come dirigente, sarebbe fantastico”.
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