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Bergomi: “L’Inter veniva da 12 sconfitte e 12 giocatori cambiati, ecco perché Lautaro è un leader vero”
L’ex difensore Beppe Bergomi ha sottolineato perché il campionato vinto dai nerazzurri non è per nulla un qualcosa di banale.
Beppe Bergomi ha parlato a lungo dell’Inter in un’intervista apparsa sul canale YouTube di Gianluca Rossi. “L’Inter ora ha 89 punti e tutti dicono che era la squadra più forte e che doveva vincere. Non è così: c’è stato tanto lavoro dietro”.
La sottolineatura
“Ricordiamoci da dove siamo partiti, dai 12 giocatori cambiati. Hanno lavorato bene, hanno fatto le scelte giuste, hanno preso giocatori funzionali e con grande attaccamento. I giocatori italiani sono importanti: gli stranieri quando giocano contro Juventus, Milan e Napoli danno tutto, ma se poi devono andare a giocare a Empoli o Frosinone non sempre capiscono il peso di certe partite, mentre gli italiani sì. L’Inter veniva da 12 sconfitte dell’anno prima, perciò dico che c’è stato un grande lavoro dietro. Non date retta a chi diceva che era tutto scontato perché l’Inter era la più forte, di scontato non c’era niente”.
Match decisivi
“Poi, ci sono state delle partite chiave: la prima svolta è stata il 5-1 nel derby. Lì hai preso grande forza e dato una bella botta al Milan. La seconda: con la Juventus a Torino. Pensate se la Juve avesse vinto quella partita, in un momento in cui era lì con l’Inter. E’ stato un pareggio importante. Anche la trasferta contro la Roma è stata importante“.
L’elogio al capitano
“Si è creato grande senso di appartenenza con i tifosi, lo stadio è sempre stato pieno. Fatemi dire una cosa, che ce l’ho dentro: Lautaro è il simbolo di questa squadra. In questo momento non sta facendo gol, ma è un leader: si sbatte per la squadra. E’ un capitano vero, ha capito che si può essere utili anche quando non si segna, e questo lo fa chi è un leader vero. Lo metto sopra tutti“.
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