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Marotta: “Vogliamo continuare la nostra evoluzione, c’è margine di miglioramento, tutti i calciatori vogliono restare”
L’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta si gode la conquista del ventesimo Scudetto ma guarda anche al futuro.
Beppe Marotta a margine dell’evento Il Foglio tenutosi a San Siro ha parlato del campionato trionfale dell’Inter ma non solo. “La prima immagine? I 95′ giocati l’altra sera, fino all’ultimo calcio d’angolo ci avrebbero potuto far vedere scenari differenti. Poi è finito tutto, ci siamo lasciati andare e ci siamo riconosciuti campioni d’Italia con la seconda stella, qualcosa di straordinario”.
I complimenti
“Quando si vince c’è attestazione da parte di tanti, le persone che ti vogliono bene del mondo dello sport ma non solo. E’ gratificante, riconosciamo il ruolo importante avuto dall’allenatore e da parte della squadra. Entrambi hanno avuto alle spalle una società forte, non c’è vittoria in campo se non c’è alle spalle una società forte. E’ venuto fuori un modello vincente e siamo orgogliosi di rappresentarlo”
Sul mercato
“Vogliamo continuare questo processo evolutivo non di certo rivoluzionario. Sicuramente la conduzione tecnica di Inzaghi non si discute, anzi. Ci siederemo anche su indicazioni di Zhang per allungare il contratto, non faremo rivoluzione nella squadra ma cercheremo di guardare l’obiettivo della sostenibilità che caratterizza i modelli di tutte le squadre italiane con l’obiettivo di centrare altri obiettivi vincenti. Abbiamo consolidato alcuni traguardi e trofei ma siamo in piena attività, c’è margine di miglioramento, questo è sicuro, c’è margine per avere aspettative e per far sì che torni a mantenere quel ruolo di protagonista riconosciuto negli ultimi anni“.
La possibile cessione di un big
“Ci sono incedibili? Nel mondo del calcio di incedibilità non si deve parlare. Le società non sono più padrone dei giocatori, il destino è sempre nella testa di loro stessi. Posso dire con schiettezza che tutti i nostri giocatori hanno espresso la volontà di proseguire con noi anche perché, non dimentichiamoci, siamo l’Inter, una delle migliori in Europa, meglio di qua dove si può andare?”
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