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Sacchi: “L’obiettivo dell’Inter deve essere quello di dominare il campo, Thuram si è calato alla perfezione nella realtà, chapeau”
L’ex allenatore Arrigo Sacchi ha snocciolato i temi dell’ultimo turno di Serie A.
Arrigo Sacchi sulla Gazzetta dello Sport si è concentrato sulla marcia di avvicinamento a Juventus-Inter del 26 novembre. “È ancora presto per dire che la lotta per lo scudetto è ristretta al duello tra Inter e Juve, però gli indizi in questo senso sono parecchi”.
Sul Derby d’Italia
“Quasi sempre i giochi si decidono tra marzo e aprile, quando le competizioni internazionali entrano nel vivo e possono togliere energie, ma i nerazzurri e i bianconeri, finora, hanno dimostrato una continuità di rendimento che li fa preferire agli altri rivali, spesso vittime di incomprensibili inciampi e di mancanza di attenzione. La Juve, inoltre, rispetto all’Inter, ha il vantaggio di non disputare le coppe: ciò permette ad Allegri di lavorare per tutta la settimana con il suo gruppo evitando lunghi e stressanti viaggi. Il 26 novembre, alla ripresa del campionato dopo la sosta per gli impegni delle nazionali (a proposito: vai Italia!), ci sarà lo scontro diretto a Torino che non dirà ancora tutta la verità, ma perlomeno indirizzerà il giudizio”.
La squadra di Inzaghi
“L’Inter ha effettuato il controsorpasso sulla Juve e così arriva al grande duello in leggero vantaggio. I bianconeri, lo sappiamo bene, fanno della solidità difensiva e del contropiede le armi principali. Non concedono nulla allo spettacolo, non lo cercano: giocano solo per il risultato. E finora i conti tornano: una ripartenza qui, un gol da calcio piazzato là, e la Juve si è sistemata al secondo posto. I nerazzurri hanno risposto battendo il Frosinone, un’altra “piccola” che cerca di giocare a pallone (bene). L’obiettivo dell’Inter, sia in Italia sia in Europa, dev’essere quello di dominare il campo e di tenere sempre i ritmi elevati. Così può costringere gli avversari sulla difensiva. Per fare tutto ciò, però, la squadra di Simone Inzaghi deve partire dall’aggressione e dal pressing, e poi deve avere le giuste tempistiche di sviluppo dell’azione. Le qualità tecniche e atletiche non mancano. Adesso si tratta di non indietreggiare troppo in fase di contenimento: portare il rivale vicino alla propria area di rigore è un pericolo. Infine, qualche parola su Marcus Thuram, attaccante intelligente e generoso. Si è calato perfettamente nella realtà Inter. Chapeau!”
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