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Ibrahimovic: “Il me dell’Inter era più forte di quello della Juve, non si vinceva lo Scudetto da 17 anni, abbiamo scritto la storia”
L’ex calciatore Zlatan Ibrahimovic torna alla mente al suo periodo felice passato in nerazzurro agli ordini prima di Mancini e poi di Mourinho.
Zlatan Ibrahimovic al Festival dello Sport ha anche ripercorso gli anni in cui indossava la maglia dell’Inter. “All’Inter mi sentivo più forte di quando ero alla Juventus, era una crescita normale. Mi sentivo più completo ma non al massimo. Facevo quello che dovevo fare, aiutare la squadra nel miglior modo possibile. Mancini mi dava fiducia e responsabilità. Poi è arrivato Mourinho, era totalmente differente da Mancini. Ma sentivo che stavo crescendo piano piano per arrivare agli obiettivi”.
Scritto la storia
“Non credevo che l’Inter non fosse alla mia altezza quando sono andato via. Anche la Juve aveva il potenziale per vincere la Champions, ma non ho vinto. L’Inter prima di me non vinceva lo Scudetto da 17 anni, poi l’abbiamo vinto per tre anni di fila. Tanti campioni hanno giocato all’Inter senza vincere lo scudetto. Allora pensavo che se fossi andato lì e avessi vinto sarei entrato nella storia del club. Ho visto squadre vincere la Champions ma non il campionato”.
Il trasferimento al Barcellona
“Ho avuto la fortuna di vincere trofei che non ho vinto prima. 2-3 internazionali, 2-3 domestici. Era un sogno andare al Barcellona, tutti parlavano del Barcellona. Pensavo che se potevo giocare lì ero nella squadra migliore del mondo. Quando il Barca mi ha chiamato ero carico, avevo fatto il massimo all’Inter. Volevo crescere ancora di più e provare altre sfide per capire e mettermi alla prova da solo, era una sfida con me stesso. Giocare in un posto in tutta la vita va bene, ma volevo vedere dove potevo arrivare. Nei primi sei mesi a Barcellona bene bene, negli ultimi sei mesi è cambiato il pensiero. In campo non facevo tanto ma in testa diventavo più forte. Devi passare momenti difficili per diventare più forte. Se è sempre wow poi quando arriva la botta non sei pronto per uscire dal momento difficile”.
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