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Capello: “Conoscevo Thuram, c’è un aneddoto risalente a questa estate”
Il figlio d’arte continua a fare i conti con le dicerie che contestano il suo raggio d’azione non sempre vicino alla porta avversaria.
Marcus Thuram ieri ha segnato un goal pesantissimo, così come quello nel derby alla quarta giornata ma l’etichetta di giocatore che segna poco continua ad accompagnarlo. Del resto l’ex Borussia Mönchengladbach nasce come esterno offensivo e solo la passata stagione in Germania ha iniziato a giocare con continuità come punta centrale. Proprio l’anno scorso non a caso è stato il periodo in cui ha segnato di più, 13 goal in stagione. I tifosi nerazzurri sperano migliori il suo score e lui di certo non ha iniziato male la sua nuova avventura; per ora si registrano 3 goal e 4 assist in 8 partite, la propensione per il passaggio resiste. Anche nelle prime giornate in realtà le sue prestazioni avevano dato adito a queste “critiche”, ieri ha segnato con l’unico tiro in porta della sua gara.
L’ex tecnico
Nel post-partita di Inter-Benfica Fabio Capello ha parlato proprio di questo: “Ha grande educazione questo ragazzo, lo conoscevo quando era piccolo ed allenavo la Juve. La loro è una famiglia perfetta, di grandi principi. Vorrei raccontarvi un aneddoto risalente alla scorsa estate, quando l’Inter stava ancora facendo la preparazione. Ero in montagna e si erano fermati a parlare con me dei ciclisti, tifosi interisti, che mi dicevano, quel Thuram lì mica segna tanto. Avevano capito tutto“.
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