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Samaden: “Dimarco è un orgoglio, spero che rimanga a lungo, Ausilio è una figura centrale per me”
L’ex responsabile del settore giovanile dell’Inter Roberto Samaden rivela interessanti retroscena sulla sua avventura in nerazzurro.
La Gazzetta dello Sport ha intervistato Roberto Samaden che ha ripercorso i momenti salienti della sua storia all’Inter. “Cosa ricordo del primo giorno all’Inter? Ricordo l’ingresso nello spogliatoio insieme a quelli che erano stati i miei idoli: Marini, Graziano Bini, Giavardi, Tagnin, Enea Masiero erano gli altri allenatori del settore giovanile e poi c’ero io al quale era stata affidata la formazione Esordienti. Conobbi Benito Lorenzi e Peppino Prisco. Per me che ero sempre stato interista, fu come entrare in un sogno”.
“Piero Ausilio, altra figura centrale per me, mi tolse dal campo e mi aprì una carriera come dirigente. Quando mi comunicò la scelta non ero contento, ma poi ho capito: diventai responsabile della pre agonistica del settore giovanile. Visto come è sempre stato lungimirante, Piero sapeva già che avrei potuto essere il suo successore. E nel 2010 divento responsabile del settore giovanile, un ruolo che in quegli anni nei grandi club era affidato ad ex campioni o a ex bandiere delle società. Dimarco è un orgoglio. Spero e credo che rimarrà a lungo perché ha fatto tutta la trafila delle giovanili ed è… interista sfegatato. Sa quanti gol ha segnato Bonazzoli con i suoi cross? Dai Pulcini alla Primavera lo schema era sempre quello…“.
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