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Garlando: “Il nostro calcio è sporco, cattivo ed imbrattato di razzismo, l’Inter ha la sindrome dell’imbuto”
Il giornalista Luigi Garlando ha evidenziato la mancanza di qualità in rifinitura dell’Inter.
Luigi Garlando sulla Gazzetta dello Sport ci va giù pesante per quanto successo in Juve-Inter. “Con i soli slogan non cambia nulla. Anzi, qualcosa è cambiato. Zoro venne consolato dall’interista Adriano, Koulibaly fu abbracciato da Icardi, martedì Danilo e Cuadrado si preoccupavano solo che Romelu fosse espulso. Episodi discriminanti accadono anche altrove, ma intanto lo tsunami di solidarietà che si è sollevato ieri per il belga (da Infantino, a Mbappé, a Vinicius…) ha esposto al mondo un calcio imbrattato di razzismo, il nostro. Un calcio sporco e cattivo. Il calcione di Lukaku a Gatti meritava il rosso. E’ stata la scintilla che ha scatenato l’incendio di una partita finita a cazzotti, come nei peggiori bar di Caracas. Cuadrado e Handanovic espulsi, come Paredes e D’Ambrosio in campionato”.
“E il senso di responsabilità? Un giorno, in un rovente Fiorentina-Juve, Gaetano Scirea piombò dopo un fallaccio e tuonò: «Non vi vergognate? Le nostre famiglie ci guardano!» Tutti muti, compagni e avversari. Il giorno di Zoro, il dirigente Giacinto Facchetti, si presentò in tv per chiedere scusa al Messina. C’erano una volta uomini così; c’erano una volta la Juve e l’Inter, Anche con la palla al piede. Martedì sera un calcio sporco, cattivo e anche brutto. Una partitaccia noiosa, al ritmo del calcio Anni 60, senza emozioni fino alla rissa finale. Due centravanti in crisi, Vlahovic e Lautaro, anche perché mal serviti. Poi il serbo e Lukaku vanno in nazionale per un paio di match e segnano 7 gol in due. L’Inter ha un’identità più definita, ma soffre la sindrome dell’imbuto: senza qualità in rifinitura, il possesso non diventa gol. Entrambe sotto ritmo. Uno spettatore di Premier cosa avrebbe pensato del match dello Stadium? Che spinta avrebbe ricevuto a seguire la Serie A? E sono due dei nostri club più titolati. Chiediamo alle coppe europee di smentire l’avvilente impressione che ci ha lasciato Juve-Inter: un calcio finito alla periferia povera del continente, per qualità di gioco e di comportamenti”.
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