Calciomercato
Esclusiva, Bargiggia: “Dybala non una priorità, Inter fai come Milan e Napoli”
Il noto giornalista esperto di mercato commenta insieme a noi le mosse dei nerazzurri sul mercato. Da Lukaku al futuro di Cesare Casadei.
Parliamo del mercato dell’Inter con un grande esperto come Paolo Bargiggia, ex giornalista di Mediaset e nuovo volto di 7 Gold.
Che operazione è stata il ritorno di Lukaku e quanto ha influito sul caso Dybala?
“Per il valore di Lukaku in assoluto ed il suo impatto sul campionato italiano, decisamente meno performante della Premier League, è stata indubbiamente una buona operazione se vista con obbiettivo su questa stagione. Anche perché il giocatore è arrivato in prestito puro e nella prossima stagione eventualmente il tutto andrà rinegoziato. Sul mancato arrivo di Dybala l’operazione Lukaku ha influito certamente ma non in valore assoluto. Altri fattori sono stati l’ingaggio di Mkhitaryan, le alte pretese economiche dell’argentino, alcuni attaccanti che non sono partiti nei tempi giusti o non sono proprio partiti fin qui ma anche il fatto che Simone Inzaghi non stravedesse per l’operazione”.
La situazione societaria è sempre in bilico. Come si fa a condurre un mercato di primo piano con poche risorse a disposizione?
“Con poche risorse va condotto un mercato che deve essere figlio di un chiaro progetto tattico e tecnico in stile Milan o Napoli e di un grande lavoro di scouting per prendere i giocatori adatti. Il problema economico del resto è un po’ generalizzato e va avanti chi ha più conoscenze”.
Casadei: l’Inter rischia un altro caso Zaniolo?
“Se Casadei è davvero così potenzialmente forte come dicono cederlo sarebbe un errore. Vero che ricavare 8-10 milioni da un 2003 sarebbe una bella operazione economica ma se credi nel ragazzo lo tieni per la prima squadra e magari non vai a mettere soldi su Asslani per un prestito oneroso e l’obbligo di riscatto che in tutto fanno circa 14 milioni”.
Qual è la squadra di Serie A che si è mossa meglio finora sul mercato?
“Dal punto di vista del puro numero delle operazioni il Monza; per il rischio di provare a vincere subito la Roma anche se è ancora aperto il caso Zaniolo. Fiorentina e Napoli per le idee chiare nel rinnovamento”.
Il futuro del mercato: una sua proposta tra sostenibilità e competitività
“Non credo ad imposizioni dall’alto di certi organismi per tutelare il mercato in futuro. Credo nel buon senso dei dirigenti di fronte al serio rischio di default dell’azienda calcio e in una mentalità sempre più manageriale e meno da mecenati-tifosi delle nuove proprietà, fatte sempre più da fondi di investimento dove i conti devono quadrare. Il tutto, guidato da direttori sportivi e area scouting sempre più di alto livello nel reperimento dei giocatori. Per tutelare il calcio italiano e le sue nazionali suggerisco invece da tempo un gentlemen agreement tra presidenti dei club per limitare il numero degli stranieri nei settori giovanili professionistici. Unitamente all’abolizione dell’inutile campionato Primavera, con l’introduzione obbligatoria delle seconde squadre”.
Riproduzione riservata © - NI