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Marotta spiega la decadenza del calcio italiano attraverso Lukaku e Hakimi
L’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta ha parlato della perdita del ruolo predominante del calcio italiano.
Beppe Marotta ha toccato il tema del decadimento del calcio italiano alla celebrazione dei 130 anni de Il Mattino. “Avendo 45 anni di esperienza in questo mondo, tra campo e scrivania, posso dire che fino al 2000 noi eravamo l’El Dorado del calcio in termini di qualità, partite, sia in termini di grandi giocatori e anche sul piano degli ingaggi. I calciatori venivano qui, come Maradona, e finivano la loro carriera qui. Oggi il nostro è un campionato di transizione, vedete Lukaku e Hakimi che sono arrivati da Manchester United e Real Madrid e poi al termine della stagione mi hanno chiesto andare via“.
“Nel 2000 eravamo i primi per qualità del prodotto e fatturato. Improvvisamente abbiamo perso posizioni e ci dobbiamo chiedere il perché. Non siamo stati pronti al cambiamento, non abbiamo capito che c’era in atto un cambiamento. C’era un modello di tipo mecenatismo come era il calcio in Italia nei primi 2000. Milano aveva Moratti e Berlusconi e oggi hanno proprietà straniere. Dall’altra parte gli inglesi lo hanno capito partendo dal prodotto in termini di vendita, e questo vale anche per i media avendo un prodotto molto attraente. La gestione va avanti con un progetto iniziato qualche anno fa e deve proseguire nella ricerca della sostenibilità non dimenticando che abbiamo l’obiettivo di essere inseriti nelle prime quattro che vanno in Champions, perché da lì arrivano decine di milioni che servono alla gestione”.
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