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Lo scudetto appeso a un filo: le colpe dell’Inter

I nerazzurri si leccano le ferite dopo la debacle contro il Bologna. Le colpe sono sempre da dividere tra allenatore, giocatori e società.
Le colpe dell’Inter. Sul più bello si spegne la luce e la serata di Bologna potrebbe drammaticamente assomigliare a quel 5 maggio del 2002 in cui tutto il mondo nerazzurro crollò rovinosamente a un passo dalla gloria.
COLPA DI RADU? Povero Ionut. La gaffe però è veramente grave. Significa che non ci sei con la testa e non ti rendi conto di cosa stia succedendo in campo. Se il campionato dovesse terminare così, con il Milan campione, il portiere non se lo perdonerà mai.

COLPA DI INZAGHI? Alcune scelte (come sempre) sono discutibili. Solo che quando si vince va tutto bene, altrimenti il primo responsabile è sempre il tecnico. Perché Dimarco e non Bastoni? Il gol di Arnautovic è lo specchio di alcune situazioni quantomeno discutibili.
COLPA DELLA SOCIETÀ? Stiamo andando un po’ oltre ma i risultati spostano i giudizi. La scelta di un secondo portiere affidabile fa parte di quegli step che un grande club non può saltare. È altrettanto vero però che tenere alta la tensione quando giochi così poco non è facile.
Ciò che conta è che l’Inter ha ufficialmente complicato una stagione che sembrava poter portare con sé soltanto gioie. Se a festeggiare saranno i rivali allora ci sarà tempo per i processi. Ora conta solo vincere le prossime quattro gare.
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